MATERIALI DI PREVENZIONE
Riuscire a diagnosticare l’infezione nelle persone inconsapevoli, oggi è la sfida principale nella lotta all’epatite C.
Continua anche nel 2022 l’impegno del progetto HAND nel diffondere sul territorio nazionale materiali informativi (leaflet e poster) per i professionisti del settore delle dipendenze e i centri di cura per l’epatite C. Focus del contenuto sarà l’importanza di attuare percorsi di diagnosi precoce dell’infezione e di collaborare in network per seguire il paziente tossicodipendente lungo tutto il percorso di cura fino all’eliminazione del virus.
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Fai il test! Guarire è possibile. Il Servizio Sanitario Nazionale può seguirti passo dopo passo dalla diagnosi alla cura
La prevenzione è fondamentale per evitare la diffusione del contagio
Per proteggersi dal virus dell’epatite C bisogna evitare il contatto con sangue infetto che può avvenire attraverso:
La prevenzione è fondamentale per evitare la diffusione del contagio
Per proteggersi dal virus dell’epatite C bisogna evitare il contatto con sangue infetto che può avvenire attraverso:
La diagnosi precoce può salvare diverse vite
Si stima che il 60% dei tossicodipendenti è potenzialmente affetto da epatite C. Il 70-80% di questi non viene sottoposto a test.
Per poter rilevare la presenza del virus dell’epatite C basta un semplice test salivare. Dopo il test anti-HCV bisogna individuare il virus nel sangue con il test per HCV-RNA per confermare l’infezione da HCV.
La diagnosi di epatite C viene effettuata spesso quando la malattia inizia a presentare manifestazioni cliniche, il che può avvenire dopo anni dal contagio, periodo in cui, i soggetti asintomatici, fungono da serbatoio del virus, favorendone la diffusione. Al fine di evitare i maggiori rischi legati al progredire della malattia, quindi, è necessario investire sulla diagnosi precoce.
È importante sottolineare il fatto che a novembre 2020 il Ministero della Salute ha firmato il Decreto Attuativo della legge 8/20 che prevede l’attuazione di una campagna nazionale gratuita di screening per l’epatite C
Trattamenti efficaci, veloci e ben tollerati
I farmaci ad azione antivirale diretta di ultima generazione (DAAs) garantiscono percentuali di guarigione dall’epatite C in oltre il 95% dei casi.
Il Criterio 12, recentemente inserito nei Registri AIFA dei farmaci DAAs favorisce l’accesso alle cure anche per i pazienti che siano impossibilitati adeseguire la biopsia epatica e/o il fibroscan per motivi socio-assistenziali.
Trattamenti efficaci, veloci e ben tollerati
I farmaci ad azione antivirale diretta di ultima generazione (DAAs) garantiscono percentuali di guarigione dall’epatite C in oltre il 95% dei casi.
Il Criterio 12, recentemente inserito nei Registri AIFA dei farmaci DAAs favorisce l’accesso alle cure anche per i pazienti che siano impossibilitati adeseguire la biopsia epatica e/o il fibroscan per motivi socio-assistenziali.